L'Ottico di Arese dal 1980
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MIOPIA
IPERMETROPIA
Che cos’è
La miopia è un difetto della vista che altera la messa a fuoco: chi ne è affetto ha una visione sfuocata e annebbiata degli oggetti lontani, mentre vede con nitidezza e precisione gli oggetti vicini.
Cause
La miopia è generalmente causata dalla presenza di un bulbo oculare di forma eccessivamente allungata oppure da una curvatura superiore alla norma della cornea, la membrana trasparente che costituisce la parte anteriore dell’occhio.
Anche una curvatura eccessiva del cristallino, struttura trasparente posta dietro all’iride che funge da lente, può essere causa del difetto.
Tutte le caratteristiche descritte portano a una messa a fuoco differente rispetto alla norma: se
nell’occhio normale le immagini si formano sulla retina e danno luogo a una messa a fuoco nitida, nell’occhio miope l’immagine si forma davanti alla retina, generando una visione sfuocata degli oggetti lontani.
Sintomi più comuni
L’immagine tipica di chi è affetto da miopia è quella di una persona che socchiude spesso gli occhi
nel tentativo di vedere meglio; questo continuo sforzo di messa a fuoco comporta affaticamento
della vista e mal di testa che possono presentarsi anche frequentemente.
Che cos'è
L'ipermetropia è un difetto della vista che altera la messa a fuoco.
Cause
L'ipermetropia è generalmente causata dalla presenza di un bulbo oculare più “corto” del normale il quale causa una messa a fuoco delle immagini oltre il piano della retina.
L'ipermetropia può essere di tipo congenito e si trasmette ereditariamente con carattere autosomico recessivo.
Tutti i bambini hanno un'ipermetropia fisiologica alla nascita che si riduce con la crescita del bulbo fino all'età della pubertà.
Dopo i 50 anni, invece, quando il meccanismo di accomodazione comincia ad essere non più tanto efficace, i pazienti lamentano una progressiva riduzione visiva sia per lontano che per vicino.
Spesso nell’infanzia l'ipermetropia rimane asintomatica e nascosta a lungo, per tale motivo sarebbe buona norma che tutti i genitori sottoponessero a visita specialistica i figli di 3-4 anni al massimo, senza attendere la visita scolastica, che in genere viene eseguita attorno ai 6-8 anni, quando fenomeni come l’ambliopia (occhio pigro) e strabismo si sono già instaurati.
Sintomi più comuni
La sintomatologia dell’ipermetrope è un po’ vaga,costituita principalmente da stanchezza oculare e svogliatezza, accompagnata spesso da cefalea dopo lettura (età scolare).
A volte può provocare annebbiamenti visivi ed addirittura spasmi accomodativi causati da un’eccessiva accomodazione per correggere il difetto rifrattivo così come blefarite, blefaro-congiuntivite e vaga dolenza agli occhi.
Fino a che il paziente affetto è giovane e l'ipermetropia lieve, il soggetto riesce a compensare questo difetto grazie all'accomodazione ossia un meccanismo di compensazione fisiologico che, modificando la curvatura del cristallino, permette di mettere a fuoco le immagini sulla retina.
PRESBIOPIA
Il termine “presbiopia” deriva dal greco presbus (vecchio, degno di rispetto) e opia (vista) e si riferisce a un disturbo visivo totalmente legato all’avanzare dell’età e quindi fisiologico - spiega il dottor Leopardi -.
Al contrario dei più comuni difetti refrattivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo) che dipendono da un’anomalia della struttura oculare, la presbiopia è determinata dalla perdita di flessibilità del cristallino, ovvero la lente interna all’occhio.
Con il passare degli anni, infatti la parte centrale di questa lente (nucleo) perde acqua, si indurisce e non riesce più a modificare la propria forma per mettere a fuoco gli oggetti vicini o lontani. Il cristallino perde quindi la cosiddetta capacità di “accomodare”, cioè di mantenere nitida la visione degli oggetti posti a diverse distanze. Nel caso della presbiopia viene resa difficile la visione per vicino.
Va specificato che chi soffre di questo disturbo utilizza due diverse correzioni per la visione da lontano e la visione da vicino. Infatti, anche il miope lieve che legge senza occhiali è presbite, cioè utilizza l’occhiale per la visione da lontano e li toglie nell’osservare oggetti o scritte poste a circa 30 centimetri.
Superati i 45 anni, la persona nota una certa difficoltà nel distinguere le immagini sullo schermo del cellulare, avverte la necessità di allontanare libri o giornali per riuscire a leggerne i testi e percepisce una certa stanchezza oculare soprattutto durante tutte le attività che vengono svolte a distanza ravvicinata. Avanzando con l’età questi disturbi tendono a peggiorare. Raramente può capitare che la presbiopia insorga già a 40 anni.
In questi casi a contribuire a velocizzare la comparsa del problema sono patologie come il diabete, la sclerosi multipla, le malattie cardiovascolari, oppure l'uso di farmaci come diuretici, antistaminici, antidepressivi.